Il servizio fotografico di matrimonio in bianco e nero
Il servizio fotografico di matrimonio in bianco e nero
Una domanda che mi viene posta spesso, oddio spesso, oserei dire sempre che è più vicino alla realtà, è proprio questa:
“ma perché i tuoi servizi fotografici di matrimonio sono prevalentemente in bianco e nero?”
Adoro ricevere questa domanda, implica un interessamento al mio modo di concepire la fotografia di matrimonio facendomi capire che, prima di venire a parlare con me in studio, le coppie hanno osservato i miei lavori accorgendosi appunto che sono, in prevalenza, in bianco e nero e questo è notevolmente positivo perché, non lo nascondo per nulla, mi piace pensare di essere scelto per questo (e non sempre è così scontato).
Vediamo se riesco a scrivere, in maniera mi auguro esaustiva, la risposta a questa domanda.
Prima però di arrivare ad una spiegazione legata al modo con il quale “leggiamo” una fotografia, facciamo un piccolo sforzo di memoria e proviamo a ricordare qualche pubblicità:
molto spesso prodotti elitari, (profumi, gioielli e persino abbigliamento, pensate ad alcune pubblicità di Dolce&Gabbana, Armani, Burberry, Replay e moltissimi altri grandi marchi) sono reclamizzati da immagini interamente in bianco e nero e, grazie alla facilità con la quale il nostro cervello crea associazioni, nell’immaginario collettivo “ricercato e costoso” e l’assenza di colore sono ormai strettamente legati.
Possiamo non amare le pubblicità, ma i pubblicitari, quelli bravi, sanno piuttosto bene cosa fanno, o no?
Torniamo dunque al cuore dell’articolo,
Il servizio fotografico di matrimonio in bianco e nero
e facciamolo ragionando assieme sul perché avete commissionato un servizio fotografico del vostro giorno più bello, la risposta che amo sentire suona più o meno così:
“per rendere indelebili, tangibili e senza tempo i momenti salienti del nostro giorno più bello, soprattutto gli sguardi, i gesti, i sorrisi, i pianti, tutte le emozioni insomma”.
Se per voi è davvero più importante mantenere nel tempo il ricordo degli abiti, dei fiori, delle auto, delle location, sono ampiamente sufficienti i dépliant, solitamente sono, a ragion veduta, coloratissimi, ma per rivivere a livello emozionale, personale, intimo, il pathos e le sensazioni di quella giornata, il colore non è necessario, anzi, può trasformarsi in un elemento di distrazione.
Pensate solamente ad una situazione fotografica normale (delle decine che si presentano in un matrimonio), la sposa, con indosso il proprio abito bianco e, giusto accanto, le sue bellissime testimoni e/o amiche vestite con graziosissimi abitini colorati, rossi, arancio, gialli, verdi, secondo voi il nostro sistema occhi/cervello, a chi assegnerà maggiore importanza visiva?
Ve lo dico io, la sposa sarà l’ultimo soggetto ad essere osservato, e per meno tempo oltretutto, rispetto a quelli più colorati, non è questo che volete vero?
I colori quindi trovano maggior senso nell’utilizzo laddove ci siano soggetti principali con aspetti cromatici da esaltare: un bel prato verde, l’indaco del cielo, il blu intenso del mare e così via. Nella mia visione della fotografia di matrimonio i soggetti principali sono le sensazioni, le emozioni come ho già scritto, e queste non sfruttano i colori per mostrarsi.
Il bianco e nero invece ha dalla sua un grande potere: ridurre le cose ai contorni, alla posizione nel fotogramma, al ruolo che esse hanno, di conseguenza può portare più facilmente alla comprensione del contenuto della fotografia (e non alla forma appunto). La nostra “fame di emozioni” e la ricerca di un messaggio che venga dalla fotografia che stiamo osservando, non essendo appagate dal colore, in qualche modo vanno saziate ed ecco perché l’attenzione si sposta sui contenuti, sul messaggio, sulle sensazioni presenti, ecco anche spiegato il perché
io amo il bianco e nero
soprattutto nella fotografia di reportage e di matrimonio.
Con questo non voglio dire che da me non avrete mai fotografie a colori, ci mancherebbe altro, vi sono situazioni anche durante i matrimoni che lo chiamano, lo richiedono (ed io scatto comunque a colori, uno dei vantaggi del digitale) ma saranno sempre meno di quelle in bianco e nero (sull’album).
Ultima precisazione, quanto scritto è il mio personale modo di interpretare la fotografia di matrimonio, non è la verità, né relativa né assoluta, fa semplicemente parte del mio stile fotografico, assieme alla scelta di eseguire i servizi fotografici di matrimonio in prevalenza adottando lo stile del reportage, non può e non deve piacere a tutti, altrimenti immaginate che noia?
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