Leica SL3 – Le mie considerazioni sull’ultima fotocamera di casa Leica.
Ho avuto la fortuna, essendo un fotografo Certified by Leica, di poter utilizzare una Leica SL3 il giorno della presentazione ufficiale, ciò che scriverò saranno esclusivamente le mie personali opinioni.
Perciò, come sempre, nessun dogma ma semplicemente il mio punto di vista, basato su qualcosa di soggettivo, il mio approccio alla fotografia e all’utilizzo della “ferramenta”.
Inizio col dire che la nuova Leica SL3, per come la vedo io, non nasce con l’intenzione di primeggiare in un confronto serrato con le sue “concorrenti”, perlomeno dal punto di vista meramente tecnico/tecnologico (mentre sulla qualità del file, ad oggi, ha davvero ben poco da temere).
Non si acquista una Leica, e questo l’ho già scritto diverse volte, perchè è l’ultimo ritrovato iper tecnologico che mostra “i muscoli” fatti da mille e mille funzioni fantascientifiche. Leica ha un proprio approccio, condivisibile o meno, ma molto coerente.
Se proprio devo fare un confronto che abbia senso, e che aiuti a comprendere gli sforzi fatti da Leica e la direzione intrapresa, questo lo faccio con la fotocamera che l’ha preceduta, la SL2, e non con le altre fotocamere in commercio, e qui non ci sono storie, il salto è stato gigantesco (Sensore e Autofocus in primis).
È solo apparentemente uguale a livello estetico (è di poco più piccola e pesa qualche decina di grammi in meno), e questo lo trovo sempre positivo. Stravolgere un design che funziona non serve a nulla.
Ma appena la si guarda meglio, si notano immediatamente delle differenze sostanziali:
- nella parte superiore ora ci sono due ghiere (mute, nel senso che ogni utilizzatore potrà definire la loro funzione),
- lo schermo posteriore ora è basculabile (ma la fotocamera non ha perso la certificazione IP54),
- i pulsanti ora sono a destra dell’lcd,
- la leva “meccanica” di accensione è stata sostituita da un più moderno pulsante “Led” che, oltre a mettere a dormire e risvegliare la fotocamera, svolge anche funzioni informative.
La qualità costruttiva invece è rimasta quella a cui siamo abituati, con ulteriori migliorie a livello di materiali. L’impugnatura è profonda e ben sagomata, è sempre presente il joystick multifunzione e vi sono i tre pulsanti sul dorso, ora in posizione più comoda.
Di certo troverete on line mille recensioni che approfondiscono maggiormente tutti gli aspetti tecnici, io passo direttamente a ciò che mi ha davvero impressionato e che rende questa macchina una nuova pietra miliare nel mondo Leica.
Leica SL3 – Il sensore!
Ora anche il sistema SL può godere del meraviglioso sensore BSI da 60 megapixel, già in dotazione a M11 e Q3, qui gestito dal processore Maestro IV che ne sfrutta appieno tutte le incredibili caratteristiche. La tripla risoluzione porta a poter lavorare, a 36 e 18 megapixel, con una incredibile gamma dinamica di ben 15 stop (14 a 60 megapixel).
Leica SL3 – L’autofocus!
Il sistema autofocus della SL3 combina tre tecnologie attraverso algoritmi efficienti. A seconda della situazione di ripresa, viene regolata in modo ottimale l’interazione tra rilevamento di fase (Phase Detection AF), mappa di profondità (Object Detection AF) e rilevamento del contrasto (Contrast Detection AF). Di conseguenza, la SL3 produce immagini perfettamente nitide con qualsiasi luce. Il riconoscimento intelligente del soggetto supporta anche la fotografia di scene dinamiche. I punti di forza di ciascuna tecnologia sono combinati in un sistema altamente preciso che soddisfa ampiamente le più severe esigenze professionali.
Passo ora ad una critica che ho già sentito in questi giorni: “la raffica è lenta, se voglio mantenere l’AF è limitata a 5fps”.
Tutto vero, la fotocamera può arrivare si a 15fps, ma senza AF Continuo. Ma non nasce per soddisfare le esigenze di chi ha necessità di una sequenza di scatti così importante, probabilmente (mia supposizione) arriverà il prossimo anno la versione “S”, che permetterà una velocità maggiore negli scatti in sequenza.
Per il mio modo di lavorare (e per il tipo di fotografia che pratico) non è un limite, anzi, mi fa di certo risparmiare spazio sulla scheda e tempo nella selezione.
La sequenza di 5 fotogrammi al secondo, abbinata all’autofocus che ora è presente sulla SL3 è più che sufficiente per catturare soggetti in movimento, e di certo il salto rispetto alla SL2 è importante.
Altra critica sentita anche in riferimento alla Leica Q3, il display basculabile, beh, anche io ho storto il naso quando ho acquistato la Q3, ma devo essere onesto con me stesso, è comodo, tanto, soprattutto perchè mi evita di sdraiarmi per terra se voglio uno scatto da quella prospettiva, e, vista l’età avanzante, non è una comodità da poco.
Che dire, per me hanno fatto davvero un grandissimo lavoro, e soprattutto non hanno sacrificato la “magia”, la “pasta” che ha reso Leica unica al mondo, anzi, l’hanno resa ancora più evidente, tanto che, contrariamente a come opero di solito, ho mantenuto il display della SL3 a colori, perchè sono talmente belli che hanno convinto anche me che esiste persino la fotografia a colori!
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